Il mio testamento Se oggi dovessi lasciare questa Terra e mi si chiedesse una parola, come ultima che dice il nostro Ideale, vi direi – sicura d’esser capita nel senso più esatto -:«Siate una famiglia». Vi sono fra voi coloro che soffrono per prove spirituali o morali? Comprendeteli come e più di una madre, illuminateli con la parola o con l’esempio. Non lasciate mancar loro, anzi accrescete attorno ad essi, il calore della famiglia. Vi sono tra voi coloro che soffrono fisicamente? Siano i fratelli prediletti. Patite con loro. Cercate di comprendere fino in fondo i loro dolori. Fateli partecipi dei frutti della vostra vita apostolica affinché sappiano che essi più che altri vi hanno contribuito.Vi sono coloro che muoiono? Immaginate di essere voi al loro posto e fate quanto desiderereste fosse fatto a voi fino all’ultimo istante. C’è qualcuno che gode per una conquista o per un qualsiasi motivo? Godete con lui, perché la sua consolazione non sia contristata e l’animo non si chiuda, ma ...
Dopo un temporale, molto in alto nell’aria restano moltissime goccioline d’acqua e quando il sole è basso all’orizzonte, (tramonto o alba) si può verificare il fenomeno dell’arcobaleno. Spiegazione. Rifrazione e riflessione della luce in una goccia d'acqua: il raggio di luce solare subisce una rifrazione nell'attraversare, entrando, la superficie della goccia d'acqua, separandosi quindi nei colori dello spettro, e poi questi incidono, dall’interno, sulla seconda superficie con un angolo maggiore dell'angolo limite. Quindi si riflettono totalmente, per poi uscire di nuovo in aria all’indietro, dalla stessa parte cioè da cui è entrato il raggio originario. In questo modo si ottiene la separazione nei colori componenti del raggio di sole e si vede l'arcobaleno (primario). Perché questo si verifichi, l’angolo tra il sole e il nostro occhio (passando per la goccia d’acqua) deve essere di circa 42°. fonte: http://scienzapertutti.lnf.infn.it/
"Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri" (Gv 13,35). Come vivere questa Parola di vita? Tenendo vivo tra noi l’amore reciproco e formando ovunque "cellule vive". "Se in una città – ha scritto Chiara Lubich –, nei punti più disparati, s’accendesse il fuoco che Gesù ha portato sulla terra e questo fuoco resistesse per la buona volontà degli abitanti al gelo del mondo, avremmo fra non molto accesa la città d’amor di Dio. Il fuoco che Gesù ha portato sulla terra è Lui stesso, è carità: quell’amore che non solo lega l’anima a Dio, ma le anime fra loro. (…) "Due o più anime fuse nel nome di Cristo, che non solo non hanno timore o vergogna di dichiararsi reciprocamente ed esplicitamente il loro desiderio d’amor di Dio, ma che fanno dell’unità fra loro in Cristo il loro Ideale, sono una potenza divina nel mondo. "E in ogni città queste anime possono sorgere nelle famiglie: babbo e mamma, figlio e padre, nuora ...
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