I due straccioni

Tutte le fiabe cominciano così: "C'era una volta un Re"…

"C'era una volta un Re che aveva tanti amici. C'era un'aria molto bella ed ad un certo momento il Re ha deciso di dare tutti i suoi averi, di dividerli fra i suoi amici. Allora prese i suoi palazzi, i suoi campi, i suoi soldi, tutto quello che aveva, ma proprio tutto e lo ha distribuito ai suoi amici.
E lui è rimasto povero. I suoi amici non sapevano che lui aveva dato via proprio tutto, però avevano ricevuto i suoi beni ed erano contenti e lo ringraziavano perché gli aveva dato tutti i beni.
Uno di questi amici del Re, invece di utilizzare al meglio questi beni, li spese tutti. Si diede al vizio, un po' come il figliol prodigo, giocò, perse soldi, fece un sacco di robe tutte sbagliate, fallì completamente e poi tanti vizi: con le donne, con tutto questo... combinò tutti i pasticci che un uomo può combinare e si trovò senza niente: uno straccione!
lo straccione un giorno camminava in un sentiero di campagna e aveva sulle sue spalle un piccolo fardello - come si può dire - un sacchetto dove aveva messo dentro quel poco che aveva: una giacca, un po' di biancheria, un paio di scarpe, aveva messo dentro quel poco che aveva: un po' di pane, un po' di pasta, e camminava su un sentiero solitario.
Era molto triste e continuava a lamentarsi: "Ma che disgraziato che sono, sono proprio disgraziato; il Re era così buono, mi ha regalato tutto, io potrei essere felice... ed invece guarda! Mi sono proprio rovinato, al punto che non ho più niente, non ho più niente."
Ad un certo momento vide dall'altra parte del campo un uomo che veniva verso di lui. A vederlo era povero, era proprio mal combinato, i suoi vestiti erano stracciati e poi aveva la faccia piuttosto tetra e camminava verso di lui.
Si disse lo straccione: "E' peggio di me! Possibile, è peggio di me! lo ho le scarpe, lui non le ha. Ma guarda un po' ..."
Poi, quando è arrivato vicino si è accorto: "Ma quello lì... ma quello è il Re. Sì ma quello è il Re! Allora si sono incrociati e non hanno detto una parola. Il Re l' ha guardato, lui l' ha guardato, ha preso i suoi stracci e li ha dati al Re. Il Re gli ha sorriso. E poi, e poi ha continuato a camminare, ma cantava: era contento, era felice!
Il Re, per amore suo, si era ridotto come lui, peggio di lui, aveva condiviso con lui.
Siccome era peggio di lui, capiva il suo dolore.
Cosa può fare uno quando s'incontra con questo Re che si è ridotto come te? l'unica cosa è di dargli quel poco che hai. Se hai degli stracci gli dai degli stracci; per lo meno gli dici grazie, ti rivolgi a lui, ecco cosa fai...
Allora tu condividi con lui; lui condivide con te e tu condividi con lui.

Anonimo

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